Overthinking: alcune soluzioni pratiche per tenere sotto controllo i pensieri
Hai mai provato quella sensazione in cui la tua mente entra in un circolo vizioso di pensieri assillanti che generano ansia e preoccupazione? Se la risposta è affermativa, potrebbe trattarsi di overthinking e può diventare una reale patologia quando questo pensare incessantemente inizia a compromettere anche la tua salute psicofisica. Puoi capire se sei un overthinker, analizzando alcuni sintomi, come l'ossessione ad avere sempre tutto sotto controllo o la presenza di comportamenti autodistruttivi. Nelle situazioni più gravi, è meglio rivolgersi a uno specialista per trovare il giusto rimedio.
Overthinking in psicologia: ecco cos’è
Il termine “overthinking”, tradotto letteralmente dal’inglese, vuol dire pensare troppo e indica la sensazione di pensare continuamente senza riuscire a trovare una soluzione al problema, senza arrivare a una conclusione. Molte persone credono che avere una mente impegnata sempre in incessanti ragionamenti è un vantaggio. In effetti, può essere un’ottima metodologia di problem solving quando la persona dedica del tempo alla valutazione dei pro e dei contro, riuscendo a trovare una soluzione.
Tuttavia, l’overthinking può diventare una reale patologia nel momento in cui questo ragionamento persistente diventa un pensare ossessivo che genera disagio, accompagnato anche da veri e propri rituali, cioè associando questa attività sempre a specifiche azioni.
Come capire se sei un overthinker
A tutti capita di entrare in loop mentale, particolarmente in specifici momenti di stress che possono portare a pensare sempre al lavoro, allo studio, a una specifica situazione che ci preoccupa. Per capire se siamo vittime dell’overthinking, dovremmo chiederci se questi pensieri sono diventati ossessivi, generando ansia e depressione, o hanno fatto scaturire in noi comportamenti autodistruttivi come disturbi da alimentazione incontrollata, o ancora se interferiscono con il sonno, creando dei problemi di insomnia.
Un overthinker vuole sempre avere tutto sotto controllo, spesso si allontana dalle proprie emozioni, ha problemi a gestire la rabbia, entra in uno stato di confusione mentale come se fosse intrappolato in un labirinto in cui non riesce a trovare la via d’uscita, provocando un vortice infinito di frustrazione.
Stop overthinking: consigli su come liberare la mente
Il metodo dell’attenzione focalizzata si basa sul concetto che pensando intensamente a qualcosa di specifico, non avrai abbastanza energie per pensare ad altro (ai tuoi pensieri ossessivi).
Quando la mente inizierà ad entrare in quel loop mentale, fermati un attimo, osserva dove ti trovi e inizia a concentrarti sul presente. Prendi in mano carta e penna o semplicemente utilizza la voce e prova a descrivere ciò che ti circonda in maniera oggettiva: “mi trovo in una stanza con le pareti gialle”, “al muro sono appesi sei quadri”, “il pavimento è in parquet”.
In questo modo, la mente avrà la capacità di focalizzarsi solo sugli stimoli presenti, ignorando quelli distraenti. Cerca di fare questo esercizio per qualche minuto ogni volta che si presenta quel pensiero incessante.
Gli esercizi di respirazione e meditazione possono essere un’ottima soluzione per controllare il circolo vizioso di pensieri ossessivi.
Infatti, concentrandosi semplicemente sul proprio respiro, inspirazione ed espirazione, la mente automaticamente lascerà andare via tutte le preoccupazioni o i pensieri negativi, focalizzandosi sull’azione presente: il corpo comincerà a rilassarsi.
Applicando questo di tipo di esercizi ogni giorno, riuscirai a ritrovare un equilibrio psicofisico che ti consentirà di affrontare la giornata in maniera più serena.
La mindfulness: imparare a mandar via ansia e stress con l’auto osservazione
A differenza della meditazione, che implica il ritagliarsi un preciso momento per concentrarsi sulla pratica della respirazione e sentirsi più rilassati, la mindfullness contiene in sé anche la meditazione, ma ha uno scopo specifico: imparare a vivere nel presente attraverso l’auto-osservazione.
Quindi, oltre agli esercizi di meditazione per imparare a esplorare gli spazi interiori, la mindfulness comprende anche degli esercizi di presenza nell’azione, applicabili in ogni momento durante la giornata.
Tutte le volte che la mente inizia a divagare, entrando il quel vortice ossessivo, prova a stimolare l’auto-osservazione: mentre fai la spesa, la doccia, durante il pranzo, cerca di restare presente a tutto ciò che accade e a ragionare su ciò che i tuoi sensi stanno percependo. Esempio pratico: stai facendo colazione, fatti delle domande tipo “Come sono seduto?”, “Cosa sta facendo la mia mente?”, “Quali suoni sto ascoltando?”.